Discutibile l’ampliamento della discarica di Ravenna: Hera si impegni a raggiungere gli obiettivi di RD al 2020

Rimaniamo critici rispetto l’utilizzazione del decimo e ultimo settore della discarica di Ravenna: un intervento, che non risolverà il problema dei rifiuti.

E’ di qualche settimana fa la notizia secondo cui il gestore rifiuti Hera intende ampliare di ulteriori 12 mila mq la discarica sita in via Romea, attivando il decimo e ultimo settore tra il settimo e l’ottavo, in estrema prossimità di zone Sic e Zps di interesse naturalistico. Una scelta gestionale che di fatto ignora il vero problema della gestione dei rifiuti della provincia di Ravenna, che a livello regionale è quella che manifesta le peggiori prestazioni in termini di raccolta differenziata.

“Ricordiamo come il PRGR originato dalla L.R. 16/2015 imponga entro il 2020 una quota di RD pari al 73% con conferimenti massimi in discarica del  5%, pena l’applicazione della Tariffazione Puntuale. Proprio lo stesso Piano non consente la realizzazione di nuove discariche, ma solo ampliamenti di quelle già esistenti. Rimaniamo comunque perplessi rispetto questa disposizione “fino all’ultima goccia”, considerandola un vano tentativo per prendere tempo da parte dell’ente gestore rispetto la mancata volontà di voler raggiungere gli obiettivi del Piano, per esigenze impiantistiche. Restiamo, inoltre, sospettosi rispetto la veridicità che nuovi impianti non verranno realizzati sul territorio”.

Siamo oltretutto critici rispetto alle scelte definite dal bando di gara per la raccolta rifiuti nel bacino Ravenna-Cesena, il quale predispone un sistema di raccolta misto porta a porta e cassonetto, rispetto ad un porta a porta spinto. Scelta che dilungherà ulteriormente i tempi per il raggiungimento degli obiettivi regionali ed europei, ancor più visto che molto probabilmente sarà sempre Hera ad occuparsi della raccolta.

“Infine rimaniamo consapevoli che presto la discarica di via Romea raggiungerà la capacità massima e che insieme all’imminente chiusura dell’inceneritore per i rifiuti urbani, sarà richiesta l’applicazione immediata di una filiera del recupero efficace, altrimenti a pagare saranno i cittadini. Risulta, inoltre poco chiara la rapidità con la quale la discarica è arrivata a regime. Una rapidità dovuta forse al fatto di aver accettato rifiuti non contemplati? Ad ogni modo, esperienze positive di altri comuni della Regione, in cui guarda a caso Hera non è gestore, ci dicono che raggiungere gli obiettivi è più che possibile. Obiettivi il cui raggiungimento richiede anche una puntuale e trasparente informazione e partecipazione dei cittadini”.