“Non aprite quella porta” anche a Ravenna

 Il Comune di Ravenna emetta un’ordinanza che obblighi alla chiusura delle porte dei negozi, in recepimento delle norme del Piano Aria Regionale. I commercianti vedano questa ordinanza come un’occasione per risparmiare in bolletta, e contribuire al benessere di tutta la cittadinanza.

Capita troppo spesso durante “le vasche” nei pomeriggi del centro a Ravenna, di imbattersi in esercizi commerciali eccessivamente climatizzati, che in maniera incurante lasciano spalancate le porte dei propri negozi. Un fenomeno che si verifica sia durante il periodo estivo con gli impianti di raffrescamento, ma anche d’inverno con il riscaldamento.

E’ dal 2011 che, a livello regionale, chiediamo uno stop alla cattiva abitudine dei negozianti di tenere le porte aperte delle proprie attività commerciali, evitando inutili sprechi energetici ed economici. La chiusura delle porte di un esercizio commerciale consente infatti di ridurre fino al 50% l’emissione di CO2, il principale gas serra coinvolto nell’aumento delle temperature globali. Senza poi considerare che gli impianti di riscaldamento, insieme al traffico dei veicoli a combustione, sono la principale causa di una cattiva qualità dell’aria.

“Uno studio della prestigiosa università di Cambridge (scaricabile a questo link), sottolinea inoltre come tenere le porte aperte dei negozi abbia un effetto negativo sia sull’ambiente che sulla salute di commercianti e clienti, senza portare inoltre nessun vantaggio all’afflusso di acquirenti nel negozio. Nello studio è stato provato infatti come le porte chiuse non influiscano minimamente sul comportamento della clientela e sulla loro disponibilità all’acquisto, e che il semplice gesto di chiudere la porta fa risparmiare a un esercizio commerciale di media grandezza (da 70 a 150 m2 ), dal 30% a più del 50% dell’energia necessaria per la climatizzazione dell’ambiente”.

Motivo per cui, non devono sorgere preoccupazioni da parte dei commercianti, per un possibile allontanamento della clientela. Lo studio ha evidenziato anche che le concentrazioni di alcuni inquinanti ormai ben noti, come il Pm2.5 e l’NO2, sono più alte all’interno degli esercizi commerciali quando le porte sono tenute aperte, e che la semplice scelta di tenere le porte chiuse consentirebbe di ridurne la presenza rispettivamente del 45% e del 17%.

Ricordiamo alle associazioni di categoria dei commercianti, come chiedere ai propri associati di rispettare la norma porti agli stessi non solo vantaggi economici e di salute, ma contribuisca al benessere di tutta la cittadinanza. A recepire questa disposizione, richiesta all’interno del PAIR 2020, sono già stati il Comune di Bologna e di Reggio Emilia. Pertanto, ci auguriamo che venga a breve declinata anche per gli esercenti commerciali della città di Ravenna.