ENI investa a beneficio della Comunità e non per fare “social washing”

Veniamo a sapere della la proposta di illuminare  la presenza delle piattaforme, Angela Angelina e PCW-T (Porto Corsini Ovest), nelle immediate vicinanze della costa, appartenenti rispettivamente alle concessioni A.C 27. EA e A.C 26. EA, durante una delle iniziative estive che vedono più animata la costa Romagnola, la Notte Rosa.

Una scelta di immagine che non viene letta bene ne da noi e ne dal “Gruppo Rottama Italia”. Una tale operazione custodisce implicita una sorta di rassegnazione nei confronti di strutture simbolo di uno sviluppo economico, che ha portato e sta portando il nostro territorio a forti criticità ambientali.

Intendiamo ricordare ancora una volta come l’attività delle piattaforme vicino alla costa, acceleri i processi di subsidenza, contribuendo indirettamente al fenomeno dei cambiamenti climatici e con essi l’innalzamento del livello del mare. Un’accoppiata che vedrà in futuro non tanto lontano, la nostra città fare i conti con una pericolosa situazione di invivibilità. Non riteniamo quindi assolutamente opportuno, dare risalto a queste strutture, in un’occasione di festa.

Pertanto, invitiamo la società ENI a dedicare le proprie forze finanziare a vero beneficio della Comunità e non a sciocchezze di “social washing” come questa. In primis dedicandosi seriamente alla bonifica di aree colpite dall’inquinamento ormai conclamato, di cui ENI è diretta responsabile. Ci riferiamo in particolare all’ex raffineria Sarom, oggi in stato di abbandono, ma con preoccupante presenza di metalli pesanti ed idrocarburi policiclici aromatici. Tutte sostanze che tendono ad accumularsi nell’ambiente. Per non parlare poi delle esigue compensazioni che vengono versate al Comune, per ripascire quel poco di spiaggia rimasta, anche a causa delle subsidenza indotta. Forze economiche assolutamente insufficienti a contrastare il problema con una visione sistemica.

Ci auguriamo che chi di dovere, con pressione da parte dell’amministrazione che altrimenti diverrebbe complice, faccia un passo indietro rispetto questa scelta, assolutamente non rispettosa non solo del nostro territorio e di chi lo abita, ma anche in considerazione dell’impegno che l’intero pianeta sta tentando di sviluppare per far fronte alla sfida dei cambiamenti climatici.